COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA VITTIME E INFORTUNI DELLA STRADA – Onlus PER LA RIAPERTURA DEI CIMITERI E LA RIPRESA DELLA CELEBRAZIONE DEI FUNERALI.
IL MO.I.CA DI MILANO – Movimento Italiano Casalinghe – ADERISCE AL COMUNICATO DELL’A.I.V.I.S per la riapertura dei cimiteri e la ripresa della celebrazione dei funerali.
La ripresa economica e sociale per l’Italia, ovvero l’uscita da questo stato di minorità e di oscurantismo , di sospensione dei diritti costituzionali , è alle porte .
Si chiede in qualità di A.I.V.I.S. Associazione Italiana vittime e infortuni della Strada,- Onlus – di riaprire immediatamente i cimiteri che sono stati chiusi già da troppo tempo e incomprensibilmente.
Il cimitero non è mai stato luogo di affollamento , se non in date precise di ricorrenze.
E’ un luogo aperto. Sarebbe comunque bastato contingentare le visite . Pensare a come celebrare comunque i funerali in sicurezza.
Invece è stata fatta la scelta di impedire i funerali e chiudere i cimiteri , causando un gravissimo danno psichico e morale ai cittadini e in particolare alle famiglie , ai genitori , alle madri di ragazzi giovani e giovanissimi deceduti in incidenti stradali. Più che una misura di tutela della salute è sembrato un esercizio di potere di piccolo cabotaggio.
La visita quotidiana di questi genitori sulle tombe dei figli è un gesto di amore e un atto di sollievo da un dolore incommensurabile.
E’ un modo per stare ancora loro vicino . E’ un modo per continuare ad essere i loro genitori , che mai, come tali, abbandonano i figli. Neppure quando sono morti.
E’ un agire simbolico di grande eticità e spessore. E’ una terapia per l’anima .
Come le cerimonie funerarie e le sepolture . Che sono state negate. Misconosciute.
Riti di un passaggio esistenziale. Non è questa del rito ,cultura della morte ma di vita.
Di una vita che non dimentica i propri valori. Di una vita fatta di coraggio e di dignità personale e collettiva . La cultura della morte è ben altra, quella che proibisce tutto questo. Lo spezza e lo mortifica. Appunto. Quella che lede i diritti civili.
La lesione dei diritti umani e sociali in questa situazione italiana ha passato dei limiti impensabili e insopportabili.
Alcuni genitori, in particolare madri , come spesso accade le donne sono in prima fila , che come associazione abbiamo sostenuto e assistito , avrebbero voluto scavalcare i muretti, entrare per forza. Come dargli torto.
Si chiede dunque , di fronte ad una Europa che , nonostante il covid19 non ha mai leso i diritti fondamentali dell’uomo tra i quali libertà di culto e di onorare i propri morti, di fronte ad una oramai superata crisi delle strutture sanitarie italiane, crisi che ha prodotto questa condizione di minorità, di riaprire immediatamente i cimiteri e far celebrare i funerali.
Milano 20 aprile 2020