Il 30 aprile 2016 , AIVIS ha organizzato sulla Darsena a Milano un incontro con i candidati sindaco della città per parlare di sicurezza stradale.
Oggi sul Corriere Milano leggiamo a firma di Gianni Santucci , come già nell’occasione dell’incontro avuto avevamo sottolineato ai candidati sindaco, che siamo di nuovo in emergenza per quanto riguarda le vittime degli incidenti stradali: “ Il 2006 l’anno peggiore, con 92 morti e 19 mila feriti. Poi sempre meglio, ma da due anni i decessi risalgono. Dal 2002 ad oggi gli scontri con feriti hanno avuto una flessione del quattro per cento all’anno. «Si rispetta di più la precedenza»“.
Purtroppo il problema degli incidenti stradali con tutto ciò che essi comportano, morti, feriti, persone che restano disabili , famiglie distrutte, pare seguire un andamento a onda , là dove non si percepisce un intervento strutturale e in particolare culturale da parte di chi amministra le città, e non solo, che sia in grado di modificare tale gravissimo e pervasivo fenomeno.
Guida ad alta velocità, cellulari alla guida, caos dovuto alle seconde file divenute una normalità in città, aggressività oltre misura tale per cui sulla strada sono tutti lesa maestà tanto da sembrare un ring dove dimostrare la propria forza , mancanza di controlli, mancanza di rispetto delle regole, dissesti del manto stradale, assenza di una segnaletica adeguata, diseducazione al movimento responsabile e maleducazione arrogante che porta ad essere incuranti .
Ma anche un problema poco considerato: quello delle bicilette elettriche e non . L’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto sta diventando sempre più ampio . Sia di biciclette a pedali che di quelle elettriche . Ma come sempre tutto in assenza di una vera regolamentazione . Riceviamo in Associazione tantissime telefonate e email che ci segnalano incidenti prodotti da bicilette , spesso anche gravissimi . In Lombardia ma in tutto il territorio nazionale. Investimenti di pedoni sia sulla strada che sui marciapiedi dove le biciclette non possono assolutamete circolare. Investimenti tra ciclisti . E sia la bicicletta a pedali che quella elettrica NON essendo considerate VEICOLI A MOTORE , non vi è nessun intervento da parte delle Assicurazioni e del Fondo di Garanzia. Noi chiediamo una regolamentazione che preveda anche per i velocipedi a pedali ed elettrici una assicuazione obbligatoria e una targa identificativa. Per tutelare pedoni e ciclisti stessi.
Un esempio.
Un grave incidente tempo fa è stato provocato da una signora che aveva parcheggiato in seconda fila e che uscendo dall’auto mentre parlava con il cellulare , ha spalancato la portiera senza preoccuparsi di nulla. Un ragazzo in bicicletta ha sbattuto sulla portiera cadendo rovinosamente .
Un problema sociale, questo degli incidenti stradali che merita un’attenzione non solo maggiore da parte di tutti , ma un’attenzione precisa, incisiva, intelligente , capace di creare la differenza.
Non si dà il giusto peso al versante culturale della questione che è al contrario non solo fondamentale, ma che sarebbe l’unico in grado di creare quella differenza che si diceva, di produrre una evoluzione sia personale che sociale .
Etica della responsabilità . Ovvero riuscire a trasformare il dover essere in essere.E’ questa le vera sfida.
Anche di una amministrazione moderna.
Come ci insegna Max Weber , il disincanto del mondo, la perdita di senso e di significato conduce al vuoto di valori e a comportamenti che sono solo un agire autoaffermativo , che per definizione non prevede la domanda sulle conseguenze che tale agire comporta.
Dott.ssa Manuela Barbarossa
Milano 9 giugno 2016