A fronte dei drammatici incidenti stradali che purtroppo occupano le pagine della cronaca italiana, che vedono coinvolti anche mezzi come i monopattini , invitiamo le istituzioni a prendere in considerzione con particolare attenzione il nostro comunicato stampa già datato 5 maggio 2020.
Ci rferiamo ad esempio all’incidente accaduto ad un utilizzatore di monopattino nella zona di Bologna investito e ucciso. O all’incidente mortale accaduto a Genova lunedi 8 febbraio 2021
COMUNICATO STAMPA
L’Associazione A.I.V.I.S. – Associazione Italiana Vittime e Infortuni della Strada – Onlus, a fronte dei progetti che vorrebbero aumentare la mobilità attraverso l’uso delle bici e/o monopattini nelle strade cittadine italiane, per una mobilità sostenibile, sottolinea alcuni aspetti fondamentali di riflessione riguardo la sicurezza stradale , la tutela della vita e della salute pubblica.
La mobilità in bicicletta e/o monopattini richiede anch’essa regole di circolazione chiare e distinte, a tutela di tutti . In particolare a tutela di chi utilizza biciclette e monopattini particolarmente esposti ad incidenti gravi e gravissimi.
Si richiede che lo sviluppo di una mobilità sostenibile sia accompagnato da una educazione stradale e legislativa per chi guida i veicoli a motore nei riguardi dei veicoli non a motore. E viceversa.
Sia le biciclette che i monopattini sono dei mezzi di trasporto che possono subire , ma anche procurare danni agli altri utenti della strada, in particolare ai pedoni, danni spesso gravi e/o gravissimi.
Possono essere vittime loro stessi e purtroppo gli utenti deboli della strada, come i pedoni o chi utilizza biciclette o monopattini , sono a rischio.
L’incidente stradale, a volte prodotto ma soprattutto e troppo spesso subito da chi utilizza una mobilità alternativa, apre uno scenario drammatico , complesso e traumatico, sia da un punto di vista esistenziale che psicologico. Gli incidenti subiti da chi è in bicicletta o monopattino , sono statisticamente gravi o mortali .
Partimao da un dato legislativo .
Chi si muove in bicicletta e/o monopattino in Italia non ha obbligo di assicurazione. E dunque non è tutelato.
Se una bicicletta o un monopattino producono un incidente e/o un danno ad una persona o ad un veicolo a motore ( ad esempio ad auto che per evitare biciclette o moopattini che si immettono sulla strada sterzano improvvisamente e vanno ad incidentarsi ) , se producono danni ad un’altra bicicletta o monopattino , la vittima non avrà nessuna assicurazione alla quale rivolgersi per essere risarcito.
Anche nel caso che un ciclista o un utilizzatore di monopattino che incorrano in un incidente prodotto da un pedone e/o da un’ altra bicicletta nessuno è tutelato. E spesso anche in questo caso i danni subiti dai ciclisti o dagli utilizzatori di monopattino sono purtroppo gravi se non gravissimi.
Se la persona che ha prodotto il danno in bicicletta o monopattino scappa, nessun fondo delle vittime della strada risarcirà il danneggiato, in quanto chi ha prodotto l’incidente, la bicicletta o il monopattino, non sono veicoli a motore e pertanto non rientranti nei casi espressamente disciplinati e previsti dalla legge per poter ottenere un risarcimento .
Ciò vale anche nel caso in cui siano due biciclette a giungere in collisione. Anche in questo caso i danni possono essere gravi.
Ricordiamo che in tutti i casi, per le vittime della strada , il risarcimento è utile per curarsi e/o riparare il proprio veicolo, il quale spesso , non va dimenticato, è anche un mezzo di lavoro.
Oltre all’assenza di un’assicurazione tutelativa per loro stessi e per gli altri utenti della strada, chi si muove oggi in bicicletta o monopattino viaggia spesso senza adeguati strumenti di protezione personale attiva e passiva, sono poco visibili in particolare la sera e la notte , soprattutto a causa di una illuminazione assente o poco utile .
Non vi è infatti nessuna vera attenzione alla mobltà altrenativa che necessita ad esempio di una illuminazione maggiore per viaggiare in sicurezza . In molti casi di incidenti gravissimi o mortali subiti dagli utenti deboli della strada , ciclisti, pedoni, utilizzatori di monopattino, l’illuminazione assente è stato un fattore determinante.
Manca una legislazione chiara e distinta per la circolazione dei veicoli non a motore , per la loro tutela.
Manca una cultura che consenta a tutti gli utenti della strada di avere garantito il diritto al movimento all’interno di una corrnice di una mobilità sostenibile e di una vera attenzione alla vita . Non c’è in italia una cultura a favore della mobilità altrenativa. Ma neppure una cultura di rispetto delle regole , anche per chi utilizzi i mezzi alternativi.
L’Associazione A.I.V.I.S. riceve molte telefonate o email da parte di cittadini anziani, non vedenti o in carrozzina che lamentano un traffico disodinato , semafori non adeguati, strade dissestate , parcheggi di automobili selvaggi che spesso impediscono il passaggio. Ma anche lamentele per lo sfrecciare di biciclette o monopattini sui marciapiedi, e per le biciclette spesso a noleggio lasciate parcheggiate sui marciapiedi senza nessuna attenzione per l’intralcio che producono. In particolare a persone povedenti , a carrozzine e ad anziani.
L’Associaizone AIVIS riceve anche lamentele e denunce di tantissimi ciclisti che lamentano poco rispetto da parte degli altri utenti della strada ( veicoli a motore , ma anche pedoni) nei loro riguardi, spesso causa di incidenti gravi e gravissimi
I veicoli a motore sono guidati troppo spesso senza nessuna accortezza verso le biciclette e i monopattini , oltre che nei riguardi degli stessi pedoni , veicoli a motore , veicoli a motore che divengono strumenti di morte o di gravisimi incidenti , lanciati sulla strada come proiettili , letali per i veicoli non a motore e i pedoni.
Chi utilizza una mobilità sostenibile ( bicicletta, monopattino ) lamenta anche strade dissestate , assenza di illuminazione, assenza di piste ciclabili, fattori gravissimi che possono produrre incidenti.
Mancano modelli comportamentali incentrati sul rispetto delle regole e della cooperazione tra gli utenti della strada. Di rispetto per le fasce più deboli, tra i quali sono compresi anche i ciclisti e gli utilizzatori di monopattini.
L’Associazione A.I.V.I.S. chiede che lo sviluppo della mobilità in bicicletta e in monopattino , importantissima , tenga conto, prima della sua attuazione, di tutte queste fondamentali problematiche legate alla sicurezza stradale, alla tutela della salute pubblica e della vita e di una mobilità veramente sostenibile.
Gli utenti deboli della strada , pedoni, disabili, ciclisti, utilizzatori di monopattino, debbono essere sempre garantiti .
Milano, lì 5 maggio 2020