GUIDA, ALCOL E ALTRE DROGHE

di Renato Durello

Prima di entrare nel merito delle caratteristiche specifiche di alcol e di alcune altre sostanze psicoattive e dei loro effetti sull’organismo, correlandoli con la guida di veicoli, è opportuno ricordare che il Codice della Strada , sino ad oggi, maggio 2010 , così dispone:

  • L’art.186 C.d.S. vieta la guida in stato di ebbrezza alcolica e stabilisce che è considerato in stato di ebbrezza chiunque presenta un’alcolemia nel sangue superiore a 0,5 gr/l.;
  • All’accertamento del reato, di competenza del tribunale, conseguono sanzioni progressivamente più gravi in funzione dell’alcolemia rilevata: la sospensione della patente e la decurtazione di 10 punti dalla medesima. Nei casi più gravi si può arrivare alla revoca della patente ed al sequestro del mezzo, a meno che questo non appartenga ad una persona estranea al reato commesso;
  • L’art. 187 del C.d.S. vieta la guida in stato di alterazione dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope;
  • Qualora i controlli eseguiti a campione su tutti i conducenti, oppure in ogni caso di incidente o, ancora, tutte le volte che si abbia motivo di ritenere che il conducente del veicolo sia sotto l’effetto di sostanze psicoattive, può essere sottoposto ad accertamenti sanitari che prevedono la raccolta e l’analisi di matrici biologiche;
  • Al conducente fermato alla guida mentre è in stato di alterazione per aver assunto droghe, verranno comminate delle sanzioni: sospensione della patente, decurtazione di 10 punti, confisca del veicolo, a meno che questo appartenga a persona estranea al fatto. Però, se il reato è commesso alla guida di un veicolo pesante, la patente è sempre revocata. Se, invece, viene causato un incidente, le pene sono raddoppiate.

 

ALCOL

L’alcol è una sostanza psicoattiva ed è, a tutti gli effetti, una droga. Tale è considerata anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nonostante sia una sostanza legalmente in circolazione. La sua azione psicotropa produce importanti modificazioni neurobiologiche, capaci di provocare dipendenza fisica e psicologica, patologie organiche, disturbi psichici e comportamentali, incidenti e problemi sociali.

La tolleranza è un fenomeno biologico, tipicamente indotto dall’alcol, ma anche da altre sostanze psicoattive, e consiste nella necessità di aumentare progressivamente la quantità assunta quotidianamente.

La dipendenza si traduce, invece, in una progressiva e spesso grave compromissione dell’equilibrio fisico, psichico e relazionale, sia familiare che sociale, dell’individuo.

L’etanolo, o alcol etilico, è il principale ingrediente delle bevande alcoliche. Le bevande alcoliche, fermentate e distillate, non possono essere considerate alimenti e questo perché gli altri componenti nutritivi (zuccheri, proteine, sali minerali, vitamine) sono presenti solo in tracce.

L’etanolo è una sostanza molto energetica, ma non potendo essere utilizzata per il metabolismo muscolare, ma solo per quello basale, by-passando l’utilizzo di lipidi e glicidi, si ha come risultato che fa ingrassare.

Infine, l’alcol non è una molecola necessaria all’organismo, ma al contrario dannosa, in quanto tossica, per molte sue cellule quali ad esempio quelle epatiche e quelle nervose.

Le bevande fermentate si ottengono dalla trasformazione in etanolo degli zuccheri presenti nell’uva, ottenendo il vino, oppure nei cereali, producendo in questo caso la birra, nelle mele o nelle pere, ottenendo il sidro. Le bevande distillate sono, invece, i superalcolici e gli aperitivi e hanno sempre una gradazione superiore alle bevande fermentate, fino a 40°-50°.

L’Europa è il continente in cui è più alto il consumo di alcol, tanto che il consumo pro capite è il doppio rispetto alla media mondiale. Sempre in Europa, l’alcol è il primo fattore di rischio per il benessere dei giovani ed è la terza causa di decessi e di disabilità nella popolazione generale.

Le stime della mortalità correlata all’alcol possono variare in modo considerevole a seconda degli indicatori presi in considerazione. In Italia negli anni più recenti si sono collocate in un range compreso fra i 17.000 ed i 42.000 morti per anno.

Uno degli indicatori di danno indiretto presi in considerazione è la mortalità per incidente stradale.

Gli incidenti stradali rappresentano attualmente la nona causa di morte a livello mondiale e, molto probabilmente, nel 2020 saranno la terza causa di morte e disabilità.

Sapendo che in una settimana del maggio 2008 sono avvenuti sulle strade del territorio italiano 1614 incidenti, di cui 825 con danni, con un totale di 33 morti e 1121 feriti (fonte www.poliziadistato.it) è, quindi, possibile fare una ragionevole stima di ciò che avviene in un anno a causa degli incidenti stradali. Un dato ISTAT del 2005 segnala che il costo dello Stato destinato a sostenere famiglie, persone ed imprese, come conseguenza di incidenti stradali, è stato pari a 33-35 miliardi di euro.

Proprio l’assunzione di alcol è una delle maggiori cause di incidenti stradali ed in Europa, fra i giovani con un’età compresa fra i 19 ed i 25 anni, 1 decesso su 4 è dovuto all’alcol.

In Italia uno studio del Ministero della Salute ha evidenziato che l’alcol è la causa dell’elevata mortalità per incidente stradale per una quota compresa tra il 40% ed il 50% di tutti i sinistri.

L’alcol, come altre sostanze psicoattive, ha importanti effetti sulla capacità di guida dei veicoli, in quanto interferisce con molte funzioni neuro-psichiche e sensoriali dell’individuo.

L’attenzione, la concentrazione, il campo visivo ed i tempi di reazione vengono progressivamente compromessi, ma anche la capacità di giudizio risulta inadeguata ai compiti richiesti da una attività complessa come la guida.

Il rischio di incidente stradale aumenta in relazione esponenziale, non lineare, con l’aumentare della concentrazione di alcol nel sangue (alcolemia): se in condizioni di sobrietà il rischio è pari a 1, con una alcolemia compresa tra lo 0,5 g/l e lo 0,9 g/l il rischio aumenta di circa 11 volte. Una alcolemia superiore ad 1,5 g/l durante la guida in ore notturne aumenta il rischio di incidente di ben 380 volte.

Normalmente un individuo sobrio ha una visione dell’ambiente che lo circonda di circa 180°. Questa capacità di una visione laterale viene a ridursi dopo l’assunzione di bevande alcoliche (visione a tunnel), compromettendo quindi l’integrità del campo visivo. Nelle ore notturne questo fenomeno è ulteriormente accentuato dalla diminuita capacità di adattamento al buio.

L’alcol induce chi lo assume a sopravvalutare le proprie capacità ed al contrario a sottovalutare pericoli e difficoltà. Questo si traduce in un maggior rischio di incidenti se, chi ha bevuto, è alla guida di un mezzo.

Anche la vigilanza viene ridotta a causa della sonnolenza che, normalmente, l’alcol provoca.

Per una guida sicura i tempi di reazione (intervallo temporale che intercorre tra stimolo e risposta) sono fondamentali: tanto è maggiore l’alcolemia tanto più questi si riducono. Non solo gli ostacoli vengono percepiti con ritardo, ma la conseguente risposta motoria avviene in modo incongruo e con evidente lentezza.

Un altro fattore di rischio è l’inesperienza. Vari studi che hanno correlato la frequenza di incidenti stradali con l’età e con l’alcolemia, hanno dimostrato che, con lo stesso livello alcolemico, fasce di

età più giovani (18-24) hanno una probabilità di provocare sinistri notevolmente maggiore rispetto alle età più adulte.

Nella tabella sottostante sono indicati gli effetti dell’alcol, correlati all’alcolemia e le sanzioni previste

ALCOLEMIA g/l EFFETTI SANZIONI
Stato infraclinico
0,2 Tendenza a guidare l’automobile in modo più rischioso Non previste
0,4 Rallentano le capacità di vigilanza e di elaborazione mentale Non previste
Euforia
0,5 Riduzione della visione laterale e della capacità di reazione agli stimoli sonori e luminosi 0,5-0,8 g/l Ammenda: da 500 a 2000 euroSospensione patente: da 3 a 6 mesi

Arresto: non previsto

0,7 Allungamento dei tempi di reazione da 0,75 a 1,5 secondi
Stato di ebbrezza
0,8 Incapacità di adattamento all’oscurità 0,8-1,5 g/l Ammenda: da 800 a 3.200 euroSospensione patente: da 6 mesi ad un anno

Arresto: fino a 3 mesi

0,9 Compromissione della valutazione di percezioni visive simultanee
1,0-1,5 Iniziali disturbi psicomotori nella maggior parte delle persone
Stato di ubriachezza
1,5-2,0 Incoerenza, mancanza di autocritica, incoordinazione motoria, evidenti nell’80 % delle persone > 1,5 g/l Ammenda: da 1.500 a 6000 euroSospensione patente: da 1 a 2 anni

Arresto: fino a 6 mesi

Ubriachezza profonda
2,0-3,0 Insensibilità al dolore, diplopia, rallentamento grave dei riflessi, atassia, confusione mentale, vomito incontinenza sfinterica Valgono i provvedimenti precedenti
Alcolemia mortale
3,0-5,0 Soglia variabile da individuo ad individuo: mancanza di sensibilità e di riflessi, stato di incoscienza, pericolo di morte per paralisi respiratoria Valgono i provvedimenti precedenti