L’Associazoione AIVIS è da tempo impegnata per garantire una mobilità sostenibile in sicurezza.
L’utilizzo dei monopattini e delle biciclette in città è divenuto sempre più attuale e numericamente decisivo , pur in assenza di una qualsiasi garanzia per chi utilizza questi mezzi di trasporto non a motore e per tutti gli utenti della strada.
Moltissime le richieste di aiuto giunte all’A.I.V.I.S. da parte di chi in monopattino o in bicicletta ha subito incidenti stradali gravissimi e in alcuni casi mortali. Un dramma sin da subito segnalato dalla nostra Associazione anche attraverso comunicati stampa o interpellanze ai vari comuni e regioni. E alla stessa Camera dei deputati.
Non solo chi utilizza questi mezzi di trasporto alternativi è esposto all’incidentalità stradale per una assenza di regole , di tutele, di piste ciclabili, ma anche per assenza di una cultura della circolazione che preveda un rispetto da parte tutti coloro che sono in movimento. In particolare nelle città .
Un rispetto verso chi è in bicicletta o in monopattino da parte degli automobilisti che spesso li percepiscono solo come “ostacoli” alla loro corsa. Una mentalità obsoleta, per altro legata ad un utilizzo dei mezzi di trasporto a motore come fossero proiettili lanciati su strada , trasformandosi spesso in armi micidiali e mortali.
Ma capita anche che chi è in bicicletta o in monopattino possa egli stesso causare un incidente. A volte anche tra veicoli non a motore , come tra due biciclette . Essere in movimento su un mezzo di trasporto è comunque sempre impegnativo ed è una responsabilità.
In assenza di una educazione sull’utilizzo corretto di questi mezzi di trasporto , di piste da utilizzare , di un utilizzo errato legato alla percezione che non essendo un veicolo a motore non possa causare danno, purtroppo anche questi mezzi di trasporto alternativi al contrario lo possono causare un danno , anche grave, come le cronoche ci informano. E come molti cittadini ci testimoniano , chiamandoci per chiedere aiuto .
L’ introduzione di una leglislazione adeguata, di caschi, di targhe, di assicurazioni anche per i veicoli non a motore alternativi , è dunque un grandissimo passo in avamti verso la tutela e la sicurezza di tutti e per tutti. Ma anche si dovrebbe pensare a corsi di educazione stradale per un corretto utilizzo dei mezzi di trasporto alternativi.
E di una educazione stradale che introduca per chi deve prendere la patente , corsi di educazione stradale che insegnino rispetto e tutela per chi utilizza mezzi di trasporto come le bicilette o i monopattini su strada.
Dobbiamo puntare su una diffusione di una cultura altrettanto alternativa , di una cultura del rispetto e della solidarietà su strada, luogo dove oggi vige solo ed esclusivamente conflittualità e prepotenza.
Milano, 25 giugno 2021