PIRATERIA STRADALE – UN NUOVO FENOMENO IN AUMENTO-
I pirati della strada sono come un fluido mortale che giorno dopo giorno inghiotte vittime innocenti. Le loro auto investono, feriscono e uccidono persone e se ne vanno via. Scappano vigliaccamente senza prestare soccorso alle vittime. I responsabili, pur essendosene resi conto, fuggono e, quando vengono acciuffati, si scopre che al momento dell’incidente guidavano sotto l’effetto o sostenza stupefacenti. Il fenomeno degli automobilisti in fuga dopo il sinistro sta assumendo proporzioni preoccupanti . Infatti, a tutto questo si aggiunge l’aggravente per chi viaggia con documenti assicurativi falsificati. I dati resi pubblici sono sconcertanti: oggi in Italia circolano 4 milioni di mezzi senza assicurazione. La dott.ssa Manuela Barbrossa, Presidente dell’Associazione AIVIS – Associazione Italiana Vittime e Infortuni della Strada – Onlus , in collaborazione con la poilizia Municipale delle città Italiane, e in particolare con il NIS che opera a Milano , spiega: il fenomeno dell’incidentalità stradale, è come un prisma. Lo puoi guardare da differenti angolature e ciascuna di queste presenta un lato la cui conoscenza è utile a combattere questo flagello . Del resto , lo sappiamo, la sicurezza stradale non è solo un problema di “viabilità” , ma è un problema sanitario, psichico, economico, sociale. Oltre che di convivenza civile, di educazione alla vita, di attenzione a sé e all’altro. C’è chi muore, e chi resta vittima di un incidente stradale e si trova ad affrontare la propria esistenza paraplegico o menomato. E in ambedue i casi, pensiamo alle famiglie delle vittime, al loro mondo sociale e personale. Il fenomeno dei pirati della strada in aumento diventa dunque fonte di gravissima preoccupazione. Pensiamo che nel 2012 il numero dei pirati della strada che si sono dati alla fuga dopo aver causato un incidente è di 953 rispetto agli 852 del 2011; 130 persone uccise in 128 incidenti mortali e 1.111 feriti, registrando un aumento del 11.7% rispetto il 2011. L’Avvocato Giuseppe Bellanca, Vicepresidente di AIVIS ricorda per altro che “ a causa della complessità dell’iter, per un risarcimento di un incidente con veicolo assicurato i tempi sono di 4-6 mesi, in caso di veicolo non assicurato raddoppiano. Per i sinistri più gravi i tempi si allungano notevolmente fino a richiedere anni. Come nel caso sotto riportato in cui la vittima ha dovuto attendere 3 anni e mezzo dal giorno dell’incidente per ottenere il risarcimento del danno. ”Quattro anni fa, un motociclista di 44 anni, di cui per ragioni di riservatezza non riveliamo il nome, in pieno giorno (ore 13.00) in Milano, mentre, come per consuetudine si recava al lavoro, è stato vittima di un incidente stradale con un pirata della strada. Il motociclista in prossimità di un semaforo veniva urtato violentemente da un vettura che invadendo la sua corsia di marcia ne causava la caduta, dandosi successivamente alla fuga e omettendo di prestare soccorso. A seguito dell’incidente il motociclista subiva gravissime lesioni con esiti invalidanti (100%) che lo costringono oggi su sedia rotelle, senza possibilità di lavorare ed è stato costretto a cambiare radicalmente la propria vita e quella dei suoi famigliari. Il problema dell’incidentalità stradale rappresenta un problema di salute pubblica sia fisica che psichica, così importante a livello globale da investire l’autorità di direzione e di coordinamento per la salute all’interno del sistema delle Nazioni Unite dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
16 MAGGIO2013