A Milano a febbario scatta la ZONA B , che si aggiunge alla già presente ZONA C , una ulteriore limitazione del traffico ‘.
“Dal 25 febbraio 2019 nel comune di Milano entrerà in vigore il provvedimento “Area B“, che vieterà la circolazione ai veicoli più inquinanti nella grande area che circonda il centro storico della città, che si chiama “Area C”. L’”Area B” comprenderà il 72 per cento di tutto il territorio comunale e sarà la più grande ZTL (zona a traffico limitato) d’Italia. Nell’”Area B” non potranno più circolare dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30 i veicoli diesel Euro 0, 1, 2 e 3, i veicoli alimentati a benzina Euro 0, i veicoli a doppia alimentazione gasolio-GPL e gasolio-metano Euro 0, 1, 2, e i veicoli ingombranti superiori a 12 metri di lunghezza.” ( Il Post ). Previste come sempre deroghe varie. Quando sarà operativ l’area B infatti, il provvedimento preso dal Comune di Milano, per migliorare la qualità dell’aria in città includerà un bonus per gli ambulanti che hanno una concessione comunale. In genere sono mezzi di trasporto vecchi e molto inquinanti.
La tutela del centro della città , prima ancora che dell’aria, appare come una priorità a scapito delle periferie che si trovano sempre più ingolfate di traffico e di inquinamento , e dove si vedono circolare macchine molto inquinanti , che scaricano gas che lasciano vere e proprie scie nere e dense di fumo. La periferia è dunque come sempre penalizzata.
Non solo da un punto di vista ideologico, ma proprio come ingolfamento di traffico , divenendo luogo sempre più pericoloso per la salute e la sicurezza stradale.
Si dovrebbe auspicare ad una politica più illuminata, meno ideologica, e che cerchi di risolvere i problemi non creandone altri a catena. La sicurezza stradale è una priorità tanto quanto la salute. Spesso sono connesse. E la sicurezza stradale non passa attraverso un ingolfamento del traffico sulle periferie, dove vi è una densità notevole di cittadini residenti, e che si ritrovano manti stradali sconnessi, ,marciapiedi rotti, assenza totale di segnalazioni stradali ( basti pensare alla mancanza di segnalazione con strisce bianche per le svolte ) , assenza di semafori per incroci pericolosi, assenza di controlli, parcheggi in seconda e terza fila ( e dunque assenza di percheggi ) che creano nocumento alla circolazione a ai pedoni, illuminazione post bellica che neppure garantisce una visibilità decente la sera e la notte.
Ma fino a prova contraria tutti i cittadini sono uguali così come dovrebbero essere uguali idealmente le zone di una città. Spostarsi e muoversi è un diritto per tutti, e bisogna creare le condizioni sia per garantire il diritto al movimento sia per garantirlo in sicurezza.
Milano, 8 febbraio 2019