L’Ingegnere Alessandro Rossi, ha fatto questa interessante ricerca sui guard rail a seguito delle numerose richieste pervenute all’Associazione da parte di motociclisti e di guidatori che ci hanno chiesto di approfondire il problema della sicurezza stradale relativamente proprio ai guard rail in Italia.Come dovrebbe essere un guard rail:Figura 1: Esempi di installazione di guard rail di tipo innovativo e a salvaguardia specifica dei motociclisti.Il guard-rail tradizionale, barriera protettiva concepita prevalentemente per gli autoveicoli è uno dei nemici mortali dei motociclisti. È sempre stato temuto dai centauri per le nefaste conseguenze che può avere in caso di contatto dopo una caduta o un incidente con la moto.
Il numero di motociclisti che circolano sulle strade, rappresentano una quota compresa tra il 10% e il 20% di tutti i veicoli circolanti in Europa. Ma a parità di chilometri percorsi il rischio di incidente mortale è per un motociclista di 10-15 volte superiore a quello di un automobilista. In Italia, secondo le statistiche, ogni anno sono almeno 1.500 i motociclisti vittime di incidenti causati dalle barriere stradali. I dati europei, inoltre, mettono in evidenza un dato allarmante: la probabilità di morte cresce dal 2 all’ 11% in caso di guard-rail sul luogo dell’incidente.
Le principali cause di morte o di traumi irreversibili sono rappresentate dalle lesioni alla colonna vertebrale, soprattutto ora che i traumi alla testa sono diminuiti grazie all’uso obbligatorio del casco. E le lesioni alla colonna vertebrale, nella quasi totalità dei casi, non avvengono durante l’impatto della moto, ma successivamente, quando, dopo l’urto, il motociclista viene sbalzato dalla moto colpendo il guard-rail, i cordoli o altre barriere presenti ai lati della strada.
Il guard rail di tipo innovativo, visibili in Figura 1, Figura 3, Figura 4, Figura 5, con protezione estesa fino all’asfalto, salverebbe tante vite e limiterebbe notevolmente i danni causati dai paletti taglienti come rasoi. Migliaia di chilometri di guardrail che delimitano le strade italiane sono del modello pericolosissimo, quello appunto con paletti di sostegno scoperti e distanti dall’asfalto: così in caso di caduta il motociclista non impatta sulla barriera, ma peggio ancora ci passa sotto urtando inevitabilmente i paletti scoperti.
Alcune soluzioni innovative sviluppate per limitare il più possibile il rischio di lesioni ai motociclisti in caso di caduta, sono presentate e proposte da aziende produttrici europee (si veda Figura 3 Figura 4 Figura 5). In Italia al momento non sono istallati guard rail pro motociclista nemmeno in tratti di strada altamente pericolosi.
Figura 2: Schema tecnico descrittivo di un guard rail tradizionale
3: Schema tecnico descrittivo di un guard rail pro motociclista
Figura 4: Disegno schematico di una sezione di guard rail pro motociclista
Figura 5: Fotografia di un sito ove è stato installato un guard rail pro motociclista e relativo schema per l’esecuzione di un crash test |