STRADE “MALEDETTE”

Esistono in Italia delle strade che vengono considerate “maledette” poiché in esse sono avvenuti incidenti mortali o gravissimi .

Spesso, su queste strade vediamo fotografie, cuori, mazzi di fiori appoggiati in un angolo o legati ad  lampione.

In realtà tutte le strade sono potenzialmente pericolose. Dipende da chi guida, ma anche dal loro stato di mancata manutenzione . Alcune possono esserlo più di altre, pericolose , in quanto con curve o spazi di visione limitati, o altre condizioni che ne aumentano i rischi  di percorribilità.

Ma una cosa è certa: le strade “maledette” dove hanno perso la vita anche ragazzi giovanissimi , assumono un valore simbolico tragico ed emotivamente potente.

Guardando quelle  strade maledette, i parenti delle vittime  urlano e chiedono rispetto.

Quanti genitori o parenti di persone di vittime di un incidente stradale ci scrivono per raccontarci con costernazione, avvilimento, rabbia, di assistere a corse folli di auto sulle strade maledette dove qualche mese prima è morto il loro figlio ? O un loro caro ? Tantissime , purtroppo troppe.

Non in ultimo Roberto , il padre di un giovane  ragazzo , il padre di Edoardo, che ci segnala che in Sicilia , in provincia di Catania, nell’arteria che collega Paternò a Ragalna, un rettilineo dove tragicamente il suo giovanissimo figlio ha perso la vita, ebbene , su quella strada “maledetta” avvengono proprio queste folli corse di auto lanciate a tutta velocità, senza che l’autorità intervenga e prenda provvedimenti. Incompresibile.

Su you tube spesso appaiono video postati da chi , su queste strade “maleledette”, corre a folle velocità  su macchine potenti, per mostrare la propria “possibilità di trasgredire le regole senza essere puniti ”.

Quanta  arroganza.

Questi video , tra i quali quello , sempre segnalatoci dal padre di Edoardo,  che riprende una folle corsa di un’auto sulla strada dove è morto poco tempo fa  suo figlio  , vogliono far intendere a chi li guarda , che  tali comportamenti  rappresentano   l’essere individui di valore.

Una grave confusione personale, etica e sociale non indifferente!

Ma ,anche in questo caso, ci domandiamo : dov’è l’autorità competente ?

Il problema si aggrava poiché in un’epoca in cui si tende a imitare ciò che si vede, e si vede sempre troppo , questi comportamenti di folli corse sulla strada, esibiti come qualità dell’essere , possono divenire esempio per altri giovani e attivare uno spirito di emulazione.

Ma come diceva il nostro Presidente Sandro Pertini, i giovani hanno necessità di buoni esempi.  I buoni esempi sono importanti. Possono anche far fare la cosa giusta, fare la differenza e salvare delle vite.

Oggi abbiamo tanti strumenti per arginare o impedire fenomeni di questo tipo, come ad esempio le telecamere , gli autovelox.

Ma già basterebbe che venisse vietata la diffusione di questi video da parte di youtube, in quanto video pericolosi socialmente . L’arroganza e l’esibizionismo troverebbero un grande limite.

Invitiamo sia le forze dell’ordine che le autorità competenti ad intervenire immediatamente non solo per ripristinare la legalità ma anche per far valere quel rispetto verso i parenti delle vittime della strada, che da troppo tempo l’associazione AIVIS domanda.

Un valore , il rispetto, irrinunciabile.

Dott.ssa Manuela Barbarossa

Presidente Associazione AIVIS