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COMUNICATO STAMPA A.I.V.I.S. SULLA MOBILITA’ ALTERNATIVA
COMUNICATO STAMPA
L’Associazione A.I.V.I.S. – Associazione Italiana Vittime e Infortuni della Strada – Onlus, a fronte dei progetti che vorrebbero aumentare la mobilità attraverso l’uso delle bici e/o monopattini nelle strade cittadine italiane, per una mobilità sostenibile, sottolinea alcuni aspetti fondamentali di riflessione riguardo la sicurezza stradale e la tutela della vita e della salute pubblica.
La mobilità in bicicletta e/o monopattini richiede anch’essa regole di circolazione chiare e distinte, a tutela di tutti . Come richiede che lo sviluppo di una mobilità sostenibile sia accompagnato da una educazione stradale e legislativa per chi guida i veicoli a motore nei riguardi dei veicoli non a motore.
Sia le biciclette che i monopattini sono dei mezzi di trasporto che possono subire e/o procurare danni agli altri utenti della strada, in particolare ai pedoni, danni spesso gravi e/o gravissimi.
Possono essere vittime loro stessi e/o procurare incidenti che coinvolgono veicoli a motore.
Possono incorrere anche in incidenti tra veicoli simili. Spesso gravosi.
Questo è importante sottolinearlo e non sottovalutarlo, poichè l’incidente stradale, anche quello prodotto o subito da chi utilizza una mobilità alternativa, apre sempre uno scenario complesso e traumatico, sia da un punto di vista esistenziale che psicologico.
Chi si muove in bicicletta e/o monopattino in Italia non ha obbligo di assicurazione. E dunque non è tutelato e non tutela.
Se una bicicletta o un monopattino produce un incidente e/o un danno ad un veicolo a motore, ad un’altra bicicletta, ad una persona, la vittima non avrà nessuna assicurazione alla quale rivolgersi per essere risarcito.
Ma anche nel caso che un ciclista o un utilizzatore di monopattino incorra in un incidente prodotto da un pedone e/o da un’ altra bicicletta non è tutelato.
Se la persona che ha prodotto il danno in bicicletta o monopattino scappa, nessun fondo delle vittime della strada risarcirà il danneggiato, in quanto chi ha prodotto l’incidente, la bicicletta o il monopattino, non sono veicoli a motore e pertanto non rientranti nei casi espressamente disciplinati e previsti dalla legge per poter ottenere un risarcimento .
Ciò vale anche nel caso in cui siano due biciclette a giungere in collisione.
Ricordiamo che in tutti i casi, per le vittime della strada , il risarcimento è utile per curarsi e/o riparare il proprio veicolo, il quale spesso , non va dimenticato, è un mezzo di lavoro.
Oltre all’assenza di un’assicurazione tutelativa per loro stessi e per gli altri utenti della strada, chi si muove oggi in bicicletta o monopattino viaggia spesso senza adeguati strumenti di protezione personale attiva e passiva, sono poco visibili in particolare la sera e la notte , anche a causa di una illuminazione assente o poco utile , e spesso viaggia sui marciapiedi, creando disagi ai pedoni, in particolare ad anziani e a persone con disabilità.
Manca una legislazione chiara e distinta per la circolazione e la TUTELA dei veicoli non a motore. Manca una cultura che consenta a tutti gli utenti della strada di avere garantito il diritto al movimento all’interno di una corrnice di una mobilità sostenibile e di una vera tutela.
L’Associazione A.I.V.I.S. riceve molte telefonate o email da parte di cittadini anziani, non vedenti o in carrozzina che lamentano un traffico disodinato , semafori non adeguati, strade dissestate , parcheggi di automobili selvaggi che spesso impediscono il passaggio. Lamentele anche per lo sfrecciare di biciclette o monopattini sui marciapiedi, e per le biciclette spesso a noleggio lasciate parcheggiate sui marciapiedi senza nessuna attenzione per l’intralcio che producono.
Ma riceve anche lamentele e denunce di ciclisti e di persone che utilizzano monopattini, che lamentano poco rispetto da parte degli altri utenti della strada ( veicoli a motore , ma anche pedoni) nei loro rigurdi. Spesso causa di incidenti gravi e gravissimi.
Manca una cultura del rispetto per i veicoli non a motore .
I veicoli a motore sono guidati troppo spesso senza nessuna accortezza verso le biciclette e i monopattini , oltre che gli stessi pedoni , veicoli a motore che divengono strumenti di morte o di gravisimi incidenti , lanciati sulla strada come proiettili .
Chi utilizza una mobilità sostenibile ( bicicletta, monopattino ) lamenta anche strade dissestate , assenza di illuminazione, assenza di piste ciclabili, fattori gravissimi che possono produrre incidenti.
Mancano modelli comportamentali incentrati sul rispetto delle regole e della cooperazione tra gli utenti della strada. Di rispetto per le fasce più deboli, tra i quali sono compresi anche i ciclisti e gli utilizzatori di monopattini.
L’Associazione A.I.V.I.S. chiede che lo sviluppo della mobilità in bicicletta e in monopattino tenga conto, prima della sua attuazione, di tutte queste fondamentali problematiche legate alla sicurezza stradale, alla tutela della salute pubblica e della vita e di una mobilità sostenibile. Gli utenti deboli della strada , pedoni, biciclette, monopattini debbono essere garantiti.
Milano, lì 5 maggio 2020