INCIDENTE A CASAL POLACCO. MORTO MANUEL DI CINQUE ANNI

INCIDENTE A CASAL POLACCO. MORTO MANUEL DI CINQUE ANNI

 

Manuel, di cinque anni, morto a Casal Polacco in un incidente stradale prodotto da una sfida social.

Una sfida che aveva come fine quello di accaparrarsi su YouTube dei like con relativo guadagno di visibilità e denaro.

Il gruppo che posta questi video dal nome “The borderline” dopo la tragedia accaduta il 14 giugno scorso, annuncia di voler chiudere questa attività.

Indagato Matteo di Pietro, di 20 anni che era alla guida del Suv che pare fosse stato noleggiato. Sul Suv vi erano altri quattro giovani.

La differenza tra incidente stradale e questo orribile fatto che ha portato alla morte di Manuel e al ricovero in gravi condizioni della mamma e della sorellina del bambino, una bimba di tre anni, è evidente.

L’incidente stradale è qualche cosa che accade “inaspettatamente”, spesso anche se utilizzi correttamente il mezzo di trasporto che lo produce, per cause che non possono sempre essere controllabili.

Come si legge sul vocabolario l’incidente è un “Avvenimento inatteso che interrompe il corso regolare di un’azione”.

Ciò che ha prodotto la morte di Manuel è ciò che purtroppo vediamo troppo spesso sulle strade ed è descrivibile con un’immagine molto diversa da quella che abbiamo dell’incidente, che ci riporta al vero e proprio omicidio stradale: si sale su un’auto ed è come se si poggiasse sul cruscotto un’arma.

Una pistola, un mitra, pistola o mitra che sparerà a casaccio uccidendo qualcuno.

Il 14 Giugno hanno ucciso Manuel.

L’auto diventa una sorta di arma in mano a persone irresponsabili, ubriache, sotto l’effetto di sostanze, che guidano a folle velocità magari riprendendosi con il cellulare per farsi vedere, che fanno sfide, che giocano con la propria vita e quella degli altri, che desiderano visibilità.

Abbiamo chiesto due parole su questa terribile vicenda alla nostra Presidente, la dott.ssa Manuela Barbarossa, psicoanalista:

“il vuoto nell’anima e nel cuore produce disastri, quel vuoto che coincide con il nulla del niente di se stessi e che si cerca di colmare con la visibilità, con l’apparire, con il fare cose “folli”, con il vivere in un gruppo che potenzia il proprio non esserci per creare l’illusione di esserci. Se poi ci si fanno anche i soldi …..

Se gli altri mi vedono, esisto!

E da qui il bisogno ossessivo e narcisistico di farsi vedere a qualsiasi costo.

Già solo il nome scelto dal “collettivo TheBorderline” da un punto di vista semantico e simbolico ci dice molto, ci dice troppo. Borderline è un termine derivante dall’inglese “Border” (confine) e “line” (linea). Ci rappresenta l’indefinibilità dell’essere, in una posizione emarginata ed emarginante poiché non c’è confine che definisce e senza un confine interiore che definisce l’essere ciò che siamo si va verso il vuoto dentro e fuori di noi. Che tristezza infinita ”

 

Il nostro pensiero profondamente addolorato va a Manuel e alla sua famiglia.

 

Associazione A.I.V.I.S.

Milano, lì 18 giugno 2023