Sequestro di cellulare alla guida.

In italia vi è un primo caso di sequestro del cellulare alla guida, a Torino “Il caso si è verificato a Torino, dove il nucleo di investigazione scientifica della polizia municipale ha ritirato e analizzato gli apparecchi tecnologici in uso di un automobilista per capire se al momento del sinistro stesse usando il telefono”(cfr V:Motori ) .La questione si sta radicalizzando a fronte di comportamenti pericolosi e di assenza di buon senso.

Ciò che lascia veramente  perplessi è la sempre maggiore necessità che intervenga le legge, le sanzioni, i divieti, poiché pare che sia  sempre meno  attiva e presente  la capacità individuale di autoregolarsi da soli, di capire cosa è giusto e cosa lo è meno. 

Una situazione emblematica tale per cui se la legge dovrebbe intervenire in verità per arginare isolati fenomeni  pericolosi  e ristabilire in tal modo un equilibrio esistenziale,  sul caso  di cellulari alla guida, ( e non solo )  la legge, intesa in senso sia reale che simbolico,  pare debba essere  l’occhio onnipresente  il regolatore di comportamenti diffusi, di massa.  E quando la legge,  con i suoi divieti e  sanzioni,  assume un ruolo così importante, quasi a sostituirsi allo stesso comune buon senso , alla stessa autoconservazione soggettiva ,  allora qualche cosa di più importante sta accadendo: la perdita di quella libertà personale  che sottende la capacità di giudizio e di critica, di comprensione e di autotutela  che ci fa comprendere semplicemente che  non si può guidare parlando al cellulare per altro senza auricolare ,  perchè  distrae.  E  non si capisce  come  mai io debba dare più importanza ad una telefonata che a me stesso e alla mia sicurezza. 

Pare che Albert Einstein abbia detto : “Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti”.

Milano, 28 settembre 2016

Associazione AIVIS